Sceglierò la canzone migliore per farti ballare,
oppure, lo giuro, ne canterò una dal nulla
- la mia chitarra è scordata, la voce può essere stonata
ma vibra ancora, più forte, timida e maschia.
Avanti e indietro faranno i tuoi passi come ieri,
su è giù la testa, l'attimo fuggiva - capelli raccolti,
ancora casta sarà la tua danza, dioniso cristiano,
così spontanea saprai di riti e gesti primordiali.
Sei già lontana adesso, e io, volgare, mi vesto di versi
invece di cercarti - so che abiti laggiù in campagna
dove si balla alle feste soltanto.
Canterò questi versi come si parla al bancone
- il gomito appoggiato al legno e la bocca vicina
all'orecchio, come si cerca la strada nel rumore.
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