20.2.13

[...] Intimorita non insisteva. Si affrettava a riportare gli sguardi sullo schermo, e d'allora in poi David era laggiù, al centro del grande, grigio rettangolo luminescente che occupava il fondo della sala, intento a accendersi una sigaretta con le mani inguantate, a ballare in smoking, a fissare occhi negli occhi donne bellissime, meravigliose, a premersele contro il petto, a baciarle lungamente sulla bocca... Il film la prendeva a un punto tale, insomma, che più tardi, al termine dello spettacolo, quando si ritrovava all'aperto, se David, insinuando un braccio sotto il suo facendo a un tratto la voce carezzevole, le proponeva per riaccompagnarla a casa il medesimo percorso che avevano compiuto all'andata, ogni volta, come svegliandosi di colpo da una specie di sonno, trasaliva con violenza. 
Giorgio Bassani, Dentro le mura, Mondadori, 1980.

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