24.3.13

una poesia di attilio zanichelli

per G.T.

[...] Ed è per questa stretta al corpo 
che io cado; gli uccelli cadono ed io cado
nell'animata ultima luce. S'addentra
la cieca ventilazione che fa torcere la bocca
e asciuga nell'oscurità, dopo che opaca, tenue,
spossata sugli abitati ogni cosa declina.
Se vivessi, fino a potermi con preghiera e amore
gridare la loro anima libera! I loro canti!
Attilio Zanichelli, Caduta degli uccelli, in Una cosa sublime, Einaudi, 1982

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