Oh come sei magra ragazzina
sarebbe facile davvero sentirti
sarebbe un gioco fondersi nel letto
e svegliarsi con un corpo solo.
[...] Roba che chissenefrega delle figure retoriche, che non ci si chiede più se sia una sineddoche o altro. Le parole sono frecce, lineari, semplici, colpiscono al cuore in cinque o meno secondi, per cui anche al lettore poetico esigente consiglio di disporsi alla lettura senza preoccuparsi di snocciolare mano a mano la ricchezza retorica o simbolica o metaforica del contenuto, ed immaginare solo una – una? – tenera e passionale storia d’amore a ciclo stagionale. Stagioni dell’anima? Non sembra proprio. Si tratta piuttosto di veri moti e mutamenti climatici e ambientali che avvengono in un dato luogo della terra – Prignano incluso – nel corso dell'anno, quelli che la scaldano, la bagnano, la raffreddano, la dipingono, la muovono. D’altra parte la terra è, almeno in grammatica, femmina, e da tale la tratta il poeta, tanto da fonderla con il suo oggetto del desiderio, con cui a volte egli stesso si fonde. Certo, quando non si limita ad osservarla da lontano, pieno di gratitudine per il vento che le muove i capelli e la musica che fa muovere tutto il resto.
Sempre
fedele alla musica, il poeta, e alla provincia, agli attaccamenti. Lo vedi che
non si stanca di scorrazzare per le vie della sua provincia e starsene dai suoi
paesaggi bordati di portici o guard-rail.
Le strade private,
un cuore privato
pezzi d’asfalto
nelle tue pianure;
viuzze, piazzette,
gigantesche soste:
amore con zone a
viaggio limitato.
Si
è sempre figli di qualcuno, anche in arte: Giorgio è figlio certamente della
vastità delle sue letture tanto spirituali quanto popolari. In particolare,
come mi è inevitabile sottolineare, di un Penna nel suo modo di spiegarci
quanto di sacro o peccaminoso si svolge sotto piogge, notti, alberi, occhi.
Poetica assimilata per affinità elettiva, ed allo stesso tempo incessante
nell’elaborazione, dettata dalle impercettibili ispirazioni quotidiane che più
si accordano al suo sentire. Eccolo quindi condensato in un esempio di
artigianato della scrittura, e restituito perfettamente al lettore grazie ad
uno stile anticonformista, netto, esigente ed ormai inconfondibile.
(dalla prefazione di Chiara
Ferrari)
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