17.12.21

ti sia vicino il paradiso



Quando devi ritornare
non c’è pace dov’eri
non c’è pace dove vai
hai sempre una canzone nel lettore
che continui a ripostare.

Dublino, 2014

ciao monnie

8.12.21

[...] ormai non mi facevo più vedere nemmeno sulla spiaggia. Mi bastava, e ne avevo d'avanzo, essere costretto durante i pranzi ad ascoltare mio padre, il quale, in vana polemica con gli articoli velenosi che di continuo leggeva sui giornali, si intestava a enumerare i « meriti patriottici » degli ebrei italiani, tutti, o quasi - non faceva che ripeterlo, spalancando gli occhi azzurri-, stati sempre « ottimi fascisti ». Anche io, insomma, ero disperato. Mi sforzavo di tirare avanti con la preparazione del mio esame. Ma compivo soprattutto lunghissime scorribande in bicicletta sulle colline dell'entroterra. 

Giorgio Bassani, Il Romanzo di Ferrara, Mondadori, 1980

13.10.21

una poesia di domestiche abitudini tradotta in spagnolo

‘96 de Giorgio Casali (Italia) espa/ita


Ha muerto antes de morir,
sanado un día para seguir
adelante y morir un día más.
Y allí, niño, he sabido
del final, qué cosa es la tierra
y qué cosa es el cielo: muere, mi padre,
antes de morir.



Traduzione: Antonio Nazzaro
Per la versione originale in italiano clicca qui

3.9.21

Sui Muri di Lavacchio


Le poesie vincitrici (compresa la mia quartina) sono state stampate su ceramica e collocate sul muro di Lavacchio accanto ai pannelli pittorici selezionati dalla Biennale d'Arte. 

Nella mattinata del 5 settembre, alle ore 10, si terrà una VISITA GUIDATA AL BORGO DIPINTO a cura del Prof. Andrea Pini e della Dott.ssa Simona Negrini.  

L'evento è libero, non verrà richiesto il "green pass". 

--- 

Si consiglia la 𝙥𝙧𝙚𝙣𝙤𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 : Uit Pavullo 0536.29964 || uit@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it

INFO QUI.

1.9.21

Sui Muri di Lavacchio.


Ecco i nomi dei 16 vincitori: Marco Bini primo classificato, a seguire: Maria Elisa Servadei, Franco Insalaco, Giulia Colli, Giorgio Casali, Elisa Nanini, Fabrizio Tagliaferri, Rodolfo Mattioli, Agnese Galli, Fabio Chierici, Kevin Bedonni, Matteo Madrigali, Mauro Corticelli, Samantha Benedetti, Stefano Serri, Gianpaolo Anderlini. 

Le poesie dei vincitori verranno, entro il mese di settembre, collocate sul muro di Lavacchio accanto ai pannelli pittorici selezionati dalla Biennale d’Arte. Le poesie verranno stampate su ceramica grazie al supporto della INCO Industria Colori S.p.A. colorificio ceramico di Montebonello, che si contraddistingue per ricerca, sviluppo ed innovazione.

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavullo, promotore ed ideatore della Biennale, curerà inoltre la pubblicazione di un libro di poesie contenente le composizioni poetiche vincitrici.

Due gli eventi imperdibili della Biennale di Poesia:

Domenica 5 settembre, h.16.00: Evento Poesia Festival: Premiazione Biennale di Poesia “Sui muri di Lavacchio”. I vincitori leggeranno le loro poesie. Interventi di Roberto Alperoli, Federico Carrera, Emilio Rentocchini, membri della giuria. A seguire concerto di Francesco Benozzo, arpa celtica. Degustazioni a cura dell’Associazione Il Borgo di Lavacchio (in caso di maltempo l’evento si terrà presso la chiesa di S. Anna di Lavacchio).

Sabato 25 settembre, h 16.00: Presentazione del Libro di Poesie dei sedici vincitori, a seguire, alle ore 18.00 Concerto “TrioPinto” con Michele Vignali (sassofoni), Emiliano Pintori (organo), Fabio Grandi (batteria) a cura dell’Associazione Jazz di Modena.

INFO SULL'INIZIATIVA QUI.

Come ho spiegato qui qualche tempo fa, ed essendo richiesta a me e al pubblico l'esibizione del "green pass" ai sensi del discriminatorio Decreto Legge del 23 luglio, non parteciperò a questi eventi.

23.8.21

Alla fine di ogni verso


Ancora "Notte provincia", ancora dieci (undici, se ritorno ai momenti della sua scrittura) anni fa. Parla dell'ispirazione, questa poesia, della fedeltà all'inizio creativo (la risposta alla "voce che soffia dentro il cuore" è nient'altro che prendere la biro e mettersi a scrivere, istantaneamente, prima che torni il silenzio). Un tale un giorno disse che i suoi libri non erano che assemblaggi di poesie più diverse, e che molte di quelle stesse poesie non erano che ricombinamenti di strofe prese qua e mischiate là, un ripescaggio continuo che al tempo mi turbò, e mi fece molto pensare: poteva esser così la risposta alla "voce che soffia"? C'era la voce, oppure no? Poteva la poesia nascere così, nel vetro di un laboratorio, senza amore... senza poesia? Forse, al tempo pensavo "estremamente". Ma sinceramente e dolorosamente rimanevo dubitante (in senso positivo) sui motivi dello scrivere (non ho smesso ancora di farlo), sulla sua necessità. Al tempo scelsi per questo libro, Notte provincia, la sua "via grezza". E quindi la fedeltà - quasi assoluta - alla prima risposta: ai primi versi, alla prima chiusa: nella sostanza, alla prima stesura. Alla "brutta" del bambino. Passano gli anni, e quella fedeltà "al primo istante" rimane in ogni nuova poesia che scrivo, ma in un modo rinnovato di cui parlerò. Per questo, nonostante tutti i dubbi e le trasformazioni, non ho mai abiurato questi versi, lo spirito di questi versi...

13.8.21

29 agosto - non partecipazione

Come ho spiegato qui, ed essendo richiesta l'esibizione del "green pass" ai sensi del Decreto Legge del 23 luglio, non parteciperò a questo evento. 

info qui.

6.8.21

Perché non parteciperò agli eventi condizionati dal green pass

Il 23 luglio 2021 è stato emanato il Decreto Legge n. 105 che, dalla giornata di oggi, impone, tra le altre misure, l’obbligo di possedere il cosiddetto "green pass" per accedere a diversi luoghi di aggregazione o partecipare ad eventi, compresi quelli di natura culturale: cinema, musei, teatri, concerti, ma anche presentazioni di libri e letture pubbliche, che personalmente mi riguardano.
Tralasciando le nuove assurdità previste dalla legge (assurdità cui purtroppo siamo abituati a sottostare da quasi un anno e mezzo, e che da oggi si incarnano in norme quali “bibita al bancone sì, bibita al tavolo no,”), non ho smesso di interrogarmi sul che fare di fronte alle prossime letture pubbliche e presentazioni dei miei libri, future o già in programma: cedere vaccinandosi subito? Munirsi, “più semplicemente”, del lasciapassare tramite tampone rapido di volta in volta?
Oppure, ancora, ascoltare la voce della mia coscienza che sussurra, e continuamente insiste, di non prendere parte a questa scellerata macchina di discriminazione e di esclusione sociale, che già da settimane sta dividendo – talvolta ferocemente – amici, parenti, colleghi di lavoro?
Altalenando, rispondevo a lei, alla coscienza, che si tratterebbe solo di pazientare un po’, qualche tampone per aver la tessera temporaneamente, poi o finirà l’emergenza o comunque ci ripenseranno, io intanto entro, non faccio un torto a nessuno”.
Ho smesso d'interrogarmi questa mattina quando, leggendo le notizie del giorno, sono venuto a sapere che, con nuovo decreto, dal primo settembre anche gli studenti e il personale scolastico verranno obbligati al green pass: dopo cinque assenze a casa senza stipendio. Mi dico: non finirà mai, non c’è nessun limite. E penso all’insegnante, all’operatore scolastico, padri di famiglia, costretti a scegliere se vivere senza salario, tamponarsi ogni due giorni a proprie spese, oppure crollare e cedere, assumendosi in toto il rischio di possibili danni alla propria salute, nonostante l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, nella Risoluzione 2361 dello scorso 27 gennaio, abbia raccomandato agli Stati membri – tra cui l’Italia - di «mettere in atto programmi indipendenti di compensazione vaccinale per garantire il risarcimento per danni indebiti e danni derivanti dalla vaccinazione». La stessa risoluzione che si è pronunciata affinché «nessuno venga discriminato per non essere stato vaccinato, per possibili rischi per la salute o per non volersi vaccinare». Parole ignorate da molti, compreso il nostro governo, che non obbliga all’iniezione ma discrimina chi non la fa tramite il ricatto di una tessera, rendendogli la vita e il lavoro difficilissimi.
Spero, ne sono sicuro, che questi tempi bui passeranno.
Ma passeranno grazie a gesti concreti di distacco, anche dolorosi, anche individuali. Se ci sarà qualcuno che a costo di perdere qualcosa decide di resistere, di non collaborare a questa infamia. Come ha già fatto Fabrizio Masucci, direttore del Museo Cappella Sansevero, che si è dimesso dall’incarico qualche giorno fa, e come sta facendo Federica Picchi, direttrice di Dominus Production, che da oggi sospende le proiezioni pubbliche dei suoi film. Ce ne sono altri, ce ne saranno altri. 
Tocca a ognuno di noi agire, nel proprio piccolo.
Pertanto non posso far finta di niente, né voglio contribuire con la mia presenza ad un meccanismo di esclusione e discriminazione arbitraria delle persone, “miei simili, miei fratelli” come scrisse Baudelaire.
Ho deciso, e non senza dolore, di non partecipare a tutti quegli eventi cui l’accesso sarà condizionato alla “tessera verde” in questione. Un contributo personale alla libertà mia e a quella di tutti.
Ben consapevole, purtroppo, di possibili futuri ostracismi nei miei confronti.
Non si potrà dire, tra qualche anno, che tutti i poeti sono stati zitti. 

Giorgio Casali

21.7.21

anche la felicità viene a dispetto di noi

"Ecco, qualche volta nella poesia accade quello che ci aspettiamo dalla poesia". Una nota di lettura di Corrado Bagnoli sul Sussidiario, qui.

2.7.21

Presentazione a Fiorano

 


Sabato 10 luglio 2021 h 17:30

DOMESTICHE ABITUDINI
Presentazione del libro, dialogo con Margherita Pennacchia. Info qui.

@Le vite degli altri, Fiorano Modenese

29.4.21

Come Michael Collins


Con l’estathé ghiacciato al limone
il fumo esce ancora dai miei finestrini
ma non riflette la luce della luna.
È tutta notte intorno, non vedo neanche
le macchine sui bordi parcheggiate.
Aspetterò il ciclo, le fasi del pianeta,
fantasticando come Michael Collins
così vicino dall’astronave al suolo.

da Sotto fasi lunari

26.2.21

Proprio all’inizio dell’autunno

«… Puzzi già d’inverno, la tua pelle,
i tuoi vestiti …»: così mi dici
e non è neanche il ventinove di settembre.

Sarà la fine che mi s’attacca sempre,
il letargo che ho d’inverno ma inoltrato
fin dal giorno in cui sono nato. 

(da Domestiche abitudini, Contatti, 2020)