23.8.21
Alla fine di ogni verso
Ancora "Notte provincia", ancora dieci (undici, se ritorno ai momenti della sua scrittura) anni fa. Parla dell'ispirazione, questa poesia, della fedeltà all'inizio creativo (la risposta alla "voce che soffia dentro il cuore" è nient'altro che prendere la biro e mettersi a scrivere, istantaneamente, prima che torni il silenzio). Un tale un giorno disse che i suoi libri non erano che assemblaggi di poesie più diverse, e che molte di quelle stesse poesie non erano che ricombinamenti di strofe prese qua e mischiate là, un ripescaggio continuo che al tempo mi turbò, e mi fece molto pensare: poteva esser così la risposta alla "voce che soffia"? C'era la voce, oppure no? Poteva la poesia nascere così, nel vetro di un laboratorio, senza amore... senza poesia? Forse, al tempo pensavo "estremamente". Ma sinceramente e dolorosamente rimanevo dubitante (in senso positivo) sui motivi dello scrivere (non ho smesso ancora di farlo), sulla sua necessità. Al tempo scelsi per questo libro, Notte provincia, la sua "via grezza". E quindi la fedeltà - quasi assoluta - alla prima risposta: ai primi versi, alla prima chiusa: nella sostanza, alla prima stesura. Alla "brutta" del bambino. Passano gli anni, e quella fedeltà "al primo istante" rimane in ogni nuova poesia che scrivo, ma in un modo rinnovato di cui parlerò. Per questo, nonostante tutti i dubbi e le trasformazioni, non ho mai abiurato questi versi, lo spirito di questi versi...
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