[...] ormai non mi facevo più vedere nemmeno sulla spiaggia. Mi bastava, e ne avevo d'avanzo, essere costretto durante i pranzi ad ascoltare mio padre, il quale, in vana polemica con gli articoli velenosi che di continuo leggeva sui giornali, si intestava a enumerare i « meriti patriottici » degli ebrei italiani, tutti, o quasi - non faceva che ripeterlo, spalancando gli occhi azzurri-, stati sempre « ottimi fascisti ». Anche io, insomma, ero disperato. Mi sforzavo di tirare avanti con la preparazione del mio esame. Ma compivo soprattutto lunghissime scorribande in bicicletta sulle colline dell'entroterra.
Giorgio Bassani, Il Romanzo di Ferrara, Mondadori, 1980
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