La radio l'accendo ogni mattina siano le otto e un quarto di domenica o le sei quando m'alzo con il sole. ogni volta, prima di ruotare la manopola e il clic del volume sentire, mi ricordo del segno della croce, spaventato segno fronte petto e doppiocuore. è una questione di gerarchia, di priorità che col giorno tendo a scordare e forse, forse qualcuno mi perdona un peccato rimasto millimetri sotto la pelle, tumore benigno che poteva cancrenare o male mortale che tiene bassa la testa e la pressione a supplicare.
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