22.1.12

ANCHE SE TOMMASO

"Né abbiamo motivo di temere che non esista più il luogo del nostro rifugio, perché noi ne siamo precipitati: anche nella nostra assenza, la casa nostra - la tua eternità - non crolla."
Agostino, Le confessioni, Libro IV, capitolo XVI


Sei sprezzante, come statua greca assente, o partecipi, realmente? Prendi in giro il tuo Tommaso, o materno fai vedere? Chiede i confini delle tue ferite, "no, non può essere tornato". Ma tu, l'amore, fai vedere: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani". Prendi in giro il tuo Tommaso? No, non vuoi farlo. Perché questa prova allora, perché abbassarti ancora? Sei risorto, anche se Tommaso. "Tutto è compiuto" dicesti, sei la gloria. Ma sei buono Signore, tu sei buono: sali ancora sulla croce. 
Ora crede Tommaso, l'indice infilato? Non crede Tommaso, ancora non crede. Crederà domani, appena svegliato, o sarà stata un'ebbrezza, un sogno strano? Dovresti sembrare almeno irritato, ma tu: "Ecco se vuoi ancora il mio costato". Tu Uomo, tu Figlio, la fai qualche piega: l'apostolo non crede, ancora ti commuovi. E sali sulla croce, di nuovo dai chiodi ti lasci passare: medio indice anulare. E domani, uguale: noi apostoli, noi Tommaso, noi che vogliamo, lasci fare: tu risorto anche se Tommaso.

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