incatenati al Tempo,
abbiamo orecchini che ci traggono alla terra
e andiamo sbilenchi appesantiti sempre:
di nuovo rincara il costo del petrolio.
28.2.12
19.2.12

Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: "Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?". Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua". Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!".
Marco 2, 1-12
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15.2.12
IL BISBIGLIO DELLA PRIMAVERA
È il bisbiglio della
primavera: sospetta
dove la neve già si scioglie.
È nuovo il ciclo, quello
leggero: passano un poco
stagioni di gelo.
9.2.12
L’ARRABBIATO
Sono morto incazzato, fanculo, questo legno non dà spazio. Manca l’aria dove sono, mi chiedo come faccia ancora a respirare. Niente sento oltre i pianti di vedove innamorate, singhiozzano sempre, ancora. Che fastidio con i grani dei rosari. Che dolore, nessuno che piange sulla mia casa. Dico sopra la mia terra. Fanculo, ero così male? Se m’avessero messo i tappi non sentirei quei pianti. Ma no, non è l’invidia. Il fatto è che non sopporto la gente, non l’ho mai sopportata. Quella che piange poi: piena di problemi, e tutta quella voglia di associarsi, di parlare. No. Io stavo da solo nella mia casa in centro. Io stavo chiuso nel mio giardino: erano mie le rose. Se potessi, guarda, metterei un cartello al posto della croce: alla larga, proprietà privata.
2.2.12
PIENO DI BENZINA
Altri libertini molto più cretini
spendono il mattino a pensare al pomeriggioe il pomeriggio cosa fare dalle dieci:
in che locale parcheggiare, in quale poi scopare
senza coscienza del chilometro che scorre
dell’usura angosciante del tempo sui riflessi
dei muscoli e del cuore
o la gravità che sta dietro al fatto
di riempire il serbatoio di benzina.
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